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Il dilagante fenomeno della violenza di genere impone anche alla psicoanalisi di far sentire la sua voce. Come aiutare sul piano intrapsichico le donne che, adesso sempre più numerose, denunciano di aver subito violenza sia psicologica sia fisica? A questa domanda, partendo da vertici diversi ma convergenti, rispondono le autrici di questo saggio, teso ad affrontare il tema da una prospettiva necessariamente integrata, che tenga conto sia del dato oggettivo e della presa di posizione politica, giuridica e criminologica sia del mondo interno, fortemente traumatizzato, delle donne maltrattate. Il libro si articola in tre parti e la visione psicoterapeutica fa riferimento ai contributi in area junghiana e freudiana, ai lavori sulla psicologia del trauma e agli studi più recenti sull'attaccamento e sulla psicologia relazionale, sottolineando come non sia sufficiente proteggere una donna maltrattata con gli strumenti della legge, se non viene ristrutturato pure il suo fragile Sé, evitando di ricorrere alla trita interpretazione del «masochismo femminile». I contributi delle autrici, partendo dalla disamina della situazione storico-culturale da cui il fenomeno origina, puntano l'attenzione sulla presa in carico, da parte dei centri antiviolenza, della complessità del problema portato dalla singola donna nella sua peculiare individualità e propongono riflessioni sul mondo psichico femminile anche alla luce della letteratura e della filmografia.